Franco Arminio (Bisaccia, Italia, 1960)

 

 

dos poemas

 

Consejos para enfermarse poco

Sigue siendo imperfecto.

No te preocupes si te oprimen. Es su pérdida.

Permanece listo para el cambio.

Hazte pedazos, pero no tan pequeños o no podrás reunirte.

Ten en cuenta tus defectos, no los de los otros.

Busca conocer bien el lugar donde estás.

Encandila, resplandece sin pensar en el resultado.

Ten en cuenta el instante y la impresión.

No te mantengas demasiado, no hagas un nido.

Ten mucho sexo, especialmente cuando no viene al caso.

No confíes demasiado en la medicina: hay enfermedades que son peligrosas solo cuando las tienes. 

Sabed que los poetas son más fuertes que los políticos y los mafiosos, pero no lo saben, no saben que puede vivir solo quien tiene los colmillos de un animal en la carne. Somos eso que ocurre mientras somos mordidos.

Sabed que seguiréis durante un tiempo más con el mismo mantra de siempre, pero en general se ha acabado, pertenecéis a una especie cansada y caduca.

Puedes estar seguro que vas a morir y sobre lo que ocurra primero, intenta permanecer en la incertidumbre.

Conduce tu existencia a la oscuridad y por cuenta tuya.

Busca tus palabras. Quien busca sus palabras se enferma muy poco.

~

Fernando y Ophélia

El poeta portugués y sus cartas de amor

que de viejo definió como ridículas.

Pero nosotros si somos algo

es cuando escribimos largas cartas de amor,

si no somos algo en esas cartas

no estamos en ningún lugar,

en ningún libro, en ningún gesto.

Solo las cartas de amor

nos dan una pizca de vida

solo cuando esperamos una respuesta

estamos realmente despiertos.

Pessoa como tantos poetas

trató de aprovechar la vida en la escritura.

El secreto no es cortejar al infinito

con las palabras, sino ser cortejado

por el infinito, descubrir que nos necesita

y no sabemos por qué.

El infinito viene en las cartas de amor,

no conoce otros lugares para desplazarse.

***

Versiones de Nicolás López-Pérez

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Consigli per ammalarsi poco

Resta imperfetto.

Non preoccuparti se ti opprimono. Peggio per loro.

Resta pronto a cambiare.

Fatti a pezzi, ma non troppo piccoli, non ti puoi riattaccare.

Tieni conto dei tuoi difetti, non di quelli degli altri.

Cerca di conoscere bene il luogo in cui ti trovi.

Abbaglia, sfavilla senza pensare al risultato.

Bada all’attimo e all’impressione.

Non trattenerti troppo, non farti il nido.

Fai molto sesso, specialmente quando non ti sembra il caso.

Non confidare troppo nella medicina: ci sono malattie che sono pericolose solo quando sai di averle.

Sappi che i poeti sono più forti dei politici e anche dei mafiosi, ma non lo sanno, non sanno che può vivere solo chi ha le zanne di un animale nella carne. Noi siamo quello che ci accade mentre veniamo morsi.

Sappi che si continuerà ancora per un poco con le solite manfrine ma nel complesso è finita, appartieni a una specie stanca, superata.

Puoi essere sicuro che si muore e su quello che accade prima cerca di rimanere incerto.

Conduci la tua esistenza al buio e per conto tuo.

Cerca le tue parole. Chi cerca le sue parole si ammala assai poco.

~

 

Fernando e Ophélia

Il poeta portoghese e le sue lettere d’amore

che da vecchio definì ridicole.

Ma noi se siamo qualcosa

è quando scriviamo lunghissime lettere d’amore,

se non siamo in quelle lettere

non siamo in nessun posto,

in nessun libro, in nessun gesto.

Solo le lettere d’amore

ci procurano un cenno di vita,

solo quando aspettiamo una risposta

siamo veramente svegli.

Pessoa come tanti poeti

ha provato a imbrigliare la vita nella scrittura.

Il segreto non è corteggiare l’infinito

con le parole, ma essere corteggiati

dall’infinito, scoprire che ha bisogno di noi

e non sappiamo perché.

L’infinito arriva nelle lettere d’amore,

non conosce altri luoghi per spostarsi.

 

 

(Fuente: La comparecencia infinita)